Capitolo Cattedrale di Santo Stefano
Capitolo Cattedrale di Santo Stefano
Il Capitolo è l’erede dell’antica Collegiata di Santo Stefano.
Una collegiata era sostanzialmente un gruppo di sacerdoti riuniti intorno ad una chiesa importante, i quali condividevano momenti di liturgia, avevano una mensa comune, si spartivano le rendite delle proprietà collegate alla chiesa, rispettando una regola canonicale, esperimento che risaliva a quanto introdotto da Sant’Eusebio (283-371) a Vercelli.
I primi documenti relativi al Capitolo risalgono alla fine del 900, ma già alcuni decenni prima il vescovo di Vercelli, Attone, parla della vita comune che presbiteri e diaconi erano chiamati a condurre nell’ambito della pieve di Santo Stefano: possiamo quindi supporre che è questa la radice da cui è sorto il Capitolo.
Quel che invece è certo è che in documenti del XI sec. il Capitolo viene menzionato come istituzione ben organizzata e negli elenchi delle Collegiate della Diocesi di Vercelli il Capitolo di Biella compare al secondo posto (dopo Casale e prima di Santhià) e questo a testimoniarne l’antichità, visto che erano elencate in ordine di fondazione.
Il 1194 è la data del primo atto ecclesiastico a favore del Capitolo, ad opera del vescovo Alberto (1149 - 1214): non è un vero e proprio statuto, poiché il Capitolo già esisteva ed aveva una struttura solida e ben consolidata che risaliva a qualche tempo prima, ma è comunque un decreto che regola il suo funzionamento e stabilisce compiti e ruoli dei canonici.
Risale allo stesso anno la bolla di papa Celestino III che prende sotto la sua protezione la chiesa di Santo Stefano e tutti i suoi beni.
La sua struttura amministrativa - statutaria è stata confermata e modificata più volte nel corso del tempo: nei primi anni del 1300 il vescovo Ranieri Avogadro di Pezzana emana statuti che legiferano su tutti gli aspetti della vita del Capitolo e che saranno integrati nel 1318 dal vescovo Uberto Avogadro, nel 1614 il vescovo Giacomo Goria in seguito al Concilio di Trento elabora una riforma degli statuti che regoleranno la vita del Capitolo fino al 1939, anno della promulgazione di nuovi statuti da parte del vescovo Carlo Rossi.
Gli ultimi statuti emessi sono quelli del 1999 approvati dal vescovo Giustetti.
Non dimentichiamo che nel 1772 la chiesa di Biella, fino ad allora sotto la Diocesi di Vercelli, diviene Diocesi autonoma e ormai il Capitolo aveva raggiunto il massimo del suo prestigio e della sua dignità.
Fino a quegli anni la sua sede era stata la chiesa di Santo Stefano, che oggi non esiste più e che sorgeva accanto all’attuale Duomo, il quale era intitolato a Santa Maria in Piano.
Con l’erezione della Diocesi, la chiesa di Santa Maria diviene la cattedrale della Città e solo in seguito nel 1806 sarà intitolata a Santo Stefano. Qui il Capitolo trasferì la sua sede e le sue funzioni.
Il Capitolo ha sempre svolto il compito di consiglio e di aiuto al vescovo per il governo pastorale della diocesi ed è tuttora attivo e composto da 12 canonici.
La sua importanza rimane di primario rilievo anche per il legame forte con il Santuario di Oropa: nel 1918 con Decreto della Congregazione Concistoriale viene concesso il titolo di “Capitolo cattedrale di Santo Stefano e della basilica della Beata Vergine di Oropa.
È il Capitolo ad eleggere gli amministratori di parte ecclesiastica del santuario e lo stesso Rettore del Santuario diventa automaticamente canonico membro del Capitolo.