Battistero
Battistero
Il Battistero è il simbolo di Biella, della città e della spiritualità biellese. Sorge sulla antica area romana, un sepolcreto, e ora si trova schiacciato fra la cattedrale e Palazzo Oropa per cui la sua più ampia percezione si ha guardandolo dalla ampia piazza Duomo.
La sua storia ha radici lontane. Nel IV sec. le sole "plebs" avevano il "Jus Fontium" che soltanto più tardi fu esteso alle chiese rurali. Gli abitanti del Biellese compresi quelli confinanti con la Diocesi di Ivrea e le valli dovevano recarsi a Biella per ricevere il sacramento che veniva impartito mediante l'immersione di tutto il corpo nella vasca battesimale. Sopravvissuto insieme al campanile al complesso della chiesa di Santo Stefano, edificato all'inizio dell'XI secolo, il Battistero è una piccola costruzione in ciottoli e laterizi a pianta quadrilatera, a forma quadrata con quattro absidi o nicchioni semicircolari. Su questi troviamo un tamburo ottagonale con torretta e quattro bifore, che fungeva da campanile per la sua funzione di chiesa di S. Giovanni. Ci sono due ingressi: a ovest l’accesso principale con lunetta a bassorilievo di epoca romana raffigurante due putti, proveniente con ogni probabilità dai materiali di scavo emersi durante la costruzione del Battistero e riutilizzato come elemento decorativo, un secondo a lato della Cattedrale, da cui uscivano i battezzati. Nel XIII sec. fu fondata una cappellania come si legge nella relazione di D. Soto del "Il beneficio perpetuo di S. Giovanni Battista fu fondato da Giorgio Avogadro di Valdengo, canonico di S. Eusebio di Vercelli e di S. Stefano di Biella, nell'anno 1277 sotto l'approvazione di Aimone, Vescovo di Vercelli, ed eretto nella chiesa di S. Giovanni Battista, della SS. Vergine e di S. Stefano”. La copertura in lastre di pietra di Luserna ha sostituito le tegole in cotto nel restauro avviato da Alfredo Deandrade e dall'ing. Cesare nel 1910; fu inoltre abolito il tavolato che copriva interamente il nicchione verso la cattedrale, si tolse la scala che dal Battistero scendeva nella cripta, si rinforzarono le fondamenta e si costruì un nuovo pavimento in bitume, furono restaurati i muri esterni ed interni, vennero tolte le aggiunte posteriori e messi in luce gli affreschi.