Archivio capitolare

Archivio capitolare

L’archivio del Capitolo costituisce una fonte fondamentale per la storia di Biella e del Biellese non soltanto dal punto di vista religioso, ma anche sociale, politico e della storia dell’arte.

È stato oggetto di vari interventi archivistici, tra i quali uno nel 1893 (di cui è conservato l’inventario) e un altro recente del 1997 ad opera di Maurizio Cassetti, allora direttore dell’Archivio di Stato di Biella, e dell’archivista Teresio Gamaccio.

Oggi si presenta organizzato in tre parti: 

-       Una parte composta di 38 scatole contenenti 1170 fascicoli con carte datate tra il 988 e il 1743. È la parte inventariata nel 1893 e conserva i documenti più antichi e pregevoli tra i quali 700 pergamene, atti relativi a Oropa, gli ordinati dal 1468.

-       Una parte composta di 172 scatole contenenti 6365 fascicoli con carte datate tra il 1258 e il 1996, a cui si aggiungono disegni e tipi. Fino agli anni ’40 la documentazione era raccolta sommariamente per materia, nel dopoguerra ci fu un tentativo di riordinamento generale con criterio cronologico che però non fu portato a termine e sconvolse la parte ordinata per materia. Pertanto, nel 1997 i documenti sono stati sistemati in ordine cronologico ed è disponibile un elenco sommario.

-       una terza parte costituita da 76 scatole con carte datate tra il 1564 e il 1996. Si tratta di archivi aggregati ovvero documenti non direttamente prodotti dal Capitolo o ad esso legati, ma relativi a enti, istituzioni, famiglie del territorio e acquisiti dal Capitolo.

Nel corso degli ultimi due secoli l’Archivio ha subito un consistente impoverimento a causa dell’utilizzo in varie occasioni di documenti da esso provenienti per ragioni di studio e pubblicazioni: parte di essi sono stati riconsegnati o recuperati, altri sono conservati presso l’Archivio di Stato di Biella e altri ancora in raccolte private.

In particolare, molti documenti antichi furono utilizzati dall’abate Gustavo Avogadro di Valdengo nella prima metà del XIX secolo per la loro edizione nei “Monumenta Historiae Patriae”.

Dopo la morte dell’abate (1847) la documentazione fu in parte ceduta alla biblioteca del Duca di Genova e in parte rimase presso la Deputazione di Storia Patria.

Nel 1867 Pietro Vayra e Quintino Sella recuperarono i documenti che si trovavano presso il Duca di Genova e li fecero collocare nell’Archivio Storico della Città di Biella. Nel 1874 Sella recuperò anche quelli conservati presso la Deputazione che rimasero presso la famiglia Sella fino al 1927 quando vennero trasferiti anch’essi nell’archivio Storico della città.

Altri documenti restarono presso la famiglia Avogadro di Valdengo che nel 1944 provvide a consegnarli al Capitolo nella quasi loro totalità.

Oggi, pertanto, vari documenti del Capitolo sono conservati presso l’Archivio di Stato di Biella nel fondo Famiglia Avogadro di Valdengo e nella raccolta Torrione, oltre che nell’archivio storico della Città.